"Vivere nel mondo ma non esssere
del mondo"
Riflessioni per il Giubileo del 2000 di Dario Berruto
Di seguito pubblichiamo una breve sintesi degli argomenti trattati nel
sussidio.
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Parte prima: Credenti nel mondo
Cos'é il "mondo"?
Che cosa c'è di male nell'oro? Niente, dal punto di vista della creazione
ma tutto, invece, se ci si lascia andare alla passione di impossessarsene. Il male è
dentro l'uomo, non fuori di lui e consiste proprio in questa sbagliata relazione con la
creazione e con gli altri uomini. È stato affermato che: "A costituire il mondo è
l'inclinazione della mente e del cuore. Per cui o l'amore dell'uomo va verso se stesso
come termine ultimo della propria esistenza o l'amore va verso Dio". Questa forma
maligna, tumorale, che sgorga dal cuore dell'uomo, è chiamata dal N.T. "mondo".
Realtà da cui bisogna prendere le distanze e che non va confusa con la creazione e con
tutta l'umanità che Dio ama...
Questo mondo che è il mondo della creazione, buono, questo mondo che è l'umanità, la
storia in cui si vive, minacciato permanentemente dalle tenebre, continua ad essere un
mondo amato perdutamente da Dio.
Vi esorto fratelli
Il cristiano vede la storia, il mondo nell'orizzonte della misericordia di
Dio e questo sguardo alla misericordia di Dio lo porta a muoversi - lui cristiano - nella
stessa direzione e nello stesso modo con cui si è mosso e si sta muovendo Dio...
Cosa vuol dire essere, in questo mondo o in questa storia, non conformisti? Ebbene, la
prima caratteristica del non conformismo cristiano è la profonda consapevolezza di essere
in questo mondo e in questa storia stranieri e pellegrini...
La seconda caratteristica è che siamo stranieri e pellegrini non perché gente strana, ma
perché... il futuro lo attendiamo da Dio come Abramo che aspetta la città dalle salde
fondamenta di cui è costruttore Dio stesso...
La terza caratterista è proprio l'assoluta libertà dalle promesse e dalle minacce di
questo mondo.
Le radici della fede
Il volontariato, importantissimo finché si vuole, non è il primo
servizio dei cristiani, ma il primo servizio che tu devi fare è la tua fede... C'è una
frase di Gesù che nei Vangeli ritorna più volte: "Non abbiate paura, sono
io!". Però se non sei libero, se la tua patria è questa, se non aspetti il tuo
futuro da Dio, e sei tu che decidi ... allora come fai a non avere paura?...
C'è una scelta per il prezzo da pagare, lucida, consapevole. Questo significa offrire la
mia vita come sacrificio...
Quanto detto non è rivolto a persone particolarmente eroiche... Tutto questo è possibile
perché la forza di Cristo risorto è presente in te. Lui c'è... Siamo tutti povera
gente, siamo fragili, deboli, siamo quello che siamo, però custodiamo in vasi di
terracotta un grande tesoro.
Di fronte alla parola conversione
Di fronte alla parola conversione ci si mette in guardia, ormai l'impianto
della nostra vita è quello che è...
Si cambia vita quando troviamo qualcuno per il quale valga la pena di farlo... Allora
tutto cambia. Altrimenti non mi converto, ma mi sistemo. Come tanti che si sposano, non è
che si convertano l'uno nei confronti dell'altro, ma si sistemano. Sapete che cos'è la
sistemazione? È godere di tutti i vantaggi possibili mantenendo inalterato il proprio
egoismo personale...
Il Signore ha la pretesa di irrompere nella nostra vita come l'altro che conta, come colui
che ci battezza in Spirito Santo e fuoco, che viene a cercarci perché non può vivere
senza di noi... Primo passo di una vera conversione è la capacità di stupirsi e
meravigliarsi, da qui nasce la gratitudine e il desiderio di condividere.
Parte seconda: Farsi
consapevoli del modo di pensare di Dio
Gesù rivela il modo di pensare di Dio
Se la nostra fede e solo una somma di precetti da osservare, allora dobbiamo affermare che
Gesù esaspera i comandamenti, convinti che quest'esasperazione nessuno la può reggere...
Gesù è la Parola di Dio, è il suo Figlio amato, quando parla rivela il modo di pensare
e di ragionare, di essere, di Dio...
Se la vostra risposta, anche piccola, al Dio che vi ama, si ferma alla Legge, a vedere
ciò che è lecito, ciò che è proibito; se la vostra risposta d'amore nei confronti del
grande amore che Dio ha per voi, è una risposta piccola, gretta, è chiaro che l'amore di
Dio protesta: io non mi accontento.
Signore continua a cercarmi
Siamo delle povere creature smarrite, sperdute, che per fortuna Dio
continua a cercare...
Non potrò mai impedire di sentire dentro la mia coscienza, dentro la mia interiorità
profonda, i passi del Dio che viene...
Dio è uno che mi cerca e non si rassegna, manda il suo Figlio a cercarmi. Ma per questo
ha bisogno di una donna che non abbia paura. Ha bisogno di Maria... Il Signore giunge a
noi attraverso Maria, ma il mistero dell'incarnazione continua a passare nei cuori umani
in modo del tutto particolare attraverso delle mediazioni della presenza femminile...
Eccomi, Signore, appartengo a te, sono il tuo servo, sono la tua serva e ti consegno la
mia vita. Ma tu, Signore, continua a cercarmi.
Accogliere Gesù come Giuseppe
Giuseppe è posto di fronte a questa verità: alla maternità di Maria
corrisponde esclusivamente la paternità di Dio...
Giuseppe è chiamato a diventare padre di un figlio che è figlio del suo silenzio
maschile e del "fiat", del sì materno...
Quest'uomo pregando, riflettendo, meditando, accetta di non partire dalla sua logica
umana, ma di cominciare da Dio, accetta di rinascere dal Signore...
Giuseppe ha accettato, benché fosse adulto, di rinascere da Dio, e diventare così un
bambino nel cuore. Ed allora c'è da augurarsi di ricevere il grande dono di deciderci
tutti di poter rinascere nel Signore, di poter diventare bambini dentro.
Che cosa aspetti?
Stiamo aspettando il ritorno del Signore. Dio è in cammino verso di noi e la sua marcia
è inarrestabile...
Se anche Dio aspetta e aspetta di incontrarci, allora si capisce che l'attesa nella vita
è una dimensione importante...
Il Vangelo ci dice che questa venuta di Dio avrà due caratteristiche:
sarà inattesa e improvvisa. Ora di fronte agli arrivi improvvisi e inattesi, noi possiamo
provare tre sentimenti: fastidio, paura o gioia... In quale di questi tre modi stiamo
aspettando il Signore?
Parte terza: Vivere la gioia
dell'appartenenza a Dio
Nulla può attaccare e umiliare l'uomo
È possibile vivere parola per parola il Vangelo delle Beatitudini perché
Dio si è donato a me, a voi e dentro di me e dentro di voi rende possibile il vivere
questa Parola...
Bisogna credere che questo Vangelo, l'essere miti, non violenti, operatori di pace,
costruttori di giustizia, sia un discorso che tocca i nostri rapporti personali, il nostro
privato. Questo discorso deve poter entrare sempre di più attraverso il comportamento dei
credenti, nella complessità della nostra storia, dentro alle strutture economiche,
sociali, che sembrano impermeabili a questo discorso. Questo discorso bisogna assumerlo,
pregarlo, viverlo, proporlo.
La felicità esiste ed è a portata di mano
Quando tu prendi la tua vita e la consegni perdutamente a Dio riconoscendo
la sua grandezza, e la consegni a spizzichi, a bocconi, qualche volta con fatica, altre
volte con resistenza, agli altri, allora, tu sperimenti cos'è la felicità...
Tutte le volte che noi abbiamo pianto dentro perché abbiamo dovuto
perseverare nella fede stringendo i denti, abbiamo sperimentato quella sottilissima,
indescrivibile felicità che è l'essere consolati da Dio solo...
Tutte le volte che rinunciamo ad aggredire, che combattiamo fino
alla fine rinunciando a possedere, a tenere, ad accumulare per se stessi, gustiamo quella
felicità che Dio regala ai miti tutti i giorni.... Sì, la felicità esiste, ed è
li, a portata di mano.
Il Signore non arriva secondo i nostri schemi
Siamo invitati allora alla gioia perché il Signore viene. Quali passi fare?
Dobbiamo per un attimo sostare sulla figura di Giovanni Battista. Per Giovanni la gioia
arriva in un modo del tutto inaspettato...
Egli aspettava il potente che doveva dividere il grano dalla pula e
bruciare quest'ultima con il fuoco inestinguibile; aspettava il giudizio. Ora invece vede
arrivare il mite, il misericordioso, colui che perdona; vede stupito che l'ira di Dio si
chiama perdono...
Dio arriva nella nostra vita non secondo i nostri schemi, ma dentro al suo amore che è
più grande dei nostri schemi. E noi siamo perennemente spiazzati.
Essere il sale della terra e la luce del mondo
La felicità esiste nella misura in cui la nostra vita si conforma a
Cristo, il Dio delle beatitudini. Di qui le parole di Gesù: se voi siete le donne e gli
uomini delle beatitudini, allora voi siete il sale della terra e la luce del mondo (Mt
5,13-14)...
Gesù ci dice che il cristiano "sale", il cristiano "luce", cioè noi,
è chiamato a dare gusto alla vita, a dare senso alla vita, a far scoprire sempre di più
e sempre meglio che la vita è un grande dono di Dio che non può essere sprecato...
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedendo le vostre opere buone,
le beatitudini incarnate nella vita, capiscano ad un certo punto cos'è la vita, cos'è
l'esistenza, e possano così riconoscere Dio e credere in Lui.
Questa monografia è stata pubblicata in proprio, direttamente dall'associazione Formazione e Famiglia.