LA SPIRITUALITÀ DEL GRUPPO FAMIGLIA
Relazione di don Beppe Anfossi - Castelnuovo Fogliani - 17-18 giugno 1989
LA VITA SPIRITUALE PERSONALE...
La vita spirituale è un'esperienza alla portata di tutti e si manifesta tutte le
volte che, per esempio, nella vita di coppia si raggiunge un livello alto di
comunicazione, si imposta un progetto che entrambi condividono.
Per il cristiano a ciò si aggiunge la vita dello Spirito di Dio dentro di noi e quindi la
vita spirituale diventa anche vita soprannaturale.
La vita spirituale inizia in ogni caso quando riusciamo a dialogare con noi stessi e
questo, nella vita di oggi, è molto difficile.
L'attuale Papa in un convegno sulla famiglia ha esortato ciascuno degli sposi a riservarsi
dei momenti per essere solo con Dio. Questi momenti aiutano i coniugi cristiani a
"scoprire insieme la volontà di Dio e ad accoglierla proprio con l'energia che hanno
trovato, ciascuno da solo con la propria coscienza, in Dio stesso".
...E DI UN GRUPPO FAMIGLIA
Gli strumenti per la vita spirituale di un gruppo famiglia, al contrario di quasi
tutte le altre pratiche di pietà che sono state inventate da religiosi, sono frutto del
laicato degli sposati, in particolare la revisione di vita.
La revisione di vita è nata dal desiderio di ritrovare nel quotidiano, sovente stancante,
vuoto e poco religioso, la presenza di Dio per mezzo della sua Parola.
La vita spirituale dei gruppi famiglia si esprime attraverso piccoli gruppi di famiglie:
piccoli gruppi perché l'adulto cristiano ha bisogno di dialogare con altri sulla propria
fede, su ciò che dice il Vangelo; gruppi di famiglie per permettere ai coniugi di fare
qualcosa insieme, qualcosa per dare nuovo valore al rapporto coniugale. Questo è
possibile perché i coniugi non sono solo dei destinatari della pastorale, ma sono invece
dei soggetti attivi, dei ministri.
Il matrimonio è ingresso ad una nuova vita spirituale, è una vera e propria iniziazione,
un'esistenza d'amore che partecipa dell'amore trinitario e che fa della famiglia una
piccola Chiesa. Non mancano, né nell'Antico che nel Nuovo Testamento, passi in cui
l'amore di Dio per il suo popolo, l'amore del Cristo per la sua Chiesa, sono paragonati a
quello coniugale.
Se non ci fosse l'amore coniugale, l'amore tra genitori e figli, la testimonianza
dell'amore di Dio fatta dalle altre forme di vocazione sarebbe incompleta, E una conferma
di ciò la troviamo della Familiaris Consortio quando dice che "Lo Spirito che il
Signore effonde, dona ai coniugi un cuore nuovo e rende l'uomo e la donna capaci di amarsi
come Cristo ci ha amati .. e di vivere la carità stessa di Cristo che si dona sulla
Croce".
LE FORME PIÙ COMUNI DI SPIRITUALITÀ
Le espressioni più comuni della vita spirituale di un gruppo sono: la preghiera, la
lettura della Parola, i ritiri spirituali, uscite, convegni e altre esperienze.
La preghiera si può fare all'inizio o durante rincontro, ma non si deve mai rinunciare a
farla, Può essere una preghiera biblica oppure dei fedeli o dei salmi, l'importante è
che sia il più possibile vicino alla vita quotidiana delle coppie presenti.
La lettura della parola di Dio ai può fare in due modi diversi: partendo dalla vita, da
un problema concreto e cercare una risposta nella Parola oppure, partendo dalla Parola,
riflettere come questa si cala nella nostra vita. In ogni caso si terminerà con gli
appelli che sono la verbalizzazione di quello che il Signore ci ha detto o ci ha chiesto.
Gli appelli vanno ascoltati in silenzio, con rispetto e mai ribattuti.
I ritiri, le uscite, i convegni sono momenti per fare esperienze diverse dal solito utili
all'arricchimento del gruppo.
Don Beppe Anfossi, delegato arcivescovile per la pastorale della famiglia nella diocesi di Torino (sintesi a cura della redazione)