GLI STRUMENTI PER LA FORMAZIONE

Un gruppo famiglia che non si dà, ogni anno, un programma di formazione è un gruppo destinato al fallimento.
Il programma di formazione deve rispondere innanzi tutto alle esigenze del gruppo opportunamente integrate con le indicazioni della zona/vicaria, dell'Ufficio Famiglia della CEI, di quanto proposto dal collegamento nazionale.
Gli strumenti con cui questo programma viene sviluppato possono essere più di uno; in questa scheda vogliamo appunto fornirvene una breve sintesi.

LA PREGHIERA ALLO SPIRITO
Impariamo ad iniziare i nostri incontri pregando perché lo Spirito di Dio scenda su di noi e ci illumini con la sua Grazia: aprendo la nostra mente per comprendere la sua Parola, rendendo il nostro cuore buono e docile, perseverante.
Impariamo a concludere i nostri incontri con una preghiera di ringraziamento per tutto quanto, durante l'incontro, il Signore ci ha donato.

L'ANNUNCIO
L'annuncio è lo strumento che ci permette di impostare il programma di formazione del gruppo. L'annuncio è l'attualizzazione della fede, è il vedere il quotidiano alla luce della fede.
L'annuncio può essere fatto da una persona esterna al gruppo, invitata a questo scopo, oppure può essere fatta dal gruppo stesso.
La prima parte dell'incontro è dedicata all'ascolto dell'annuncio; quando questo è fatto dal gruppo consiste nella lettura del brano scelto.
Nella seconda parte dell'incontro la coppia responsabile, con l'eventuale aiuto dell'oratore e del sacerdote, deve invitare i presenti ad interrogarsi su qual è stato il contenuto dell'annuncio, quale messaggio di fondo l'annuncio ha voluto trasmettere.
Insieme si cercherà di rispondere, aiutandosi magari con la ricerca di quali sono stati i concetti, i modi di dire, i brani evangelici, usati per esprimere il messaggio.
Dopo questa prima riflessione tutti i presenti si dovranno interrogare su come lo stesso messaggio possa essere espresso con parole diverse, personali, come si possa calare nell'esperienza di vita di ciascuno. Coloro che si sentono metteranno in comune la propria riflessione, l'importante è che ciascuno possa tornare a casa con una parte della propria vita illuminata dalla luce della Fede.

LA LECTIO DIVINA
Come la dizione latina suggerisce, questo metodo di pregare la parola di Dio è molto antico.
È un metodo semplice, di facile apprendimento, che non richiede una particolare cultura ma al contrario un cuore semplice e aperto allo Spirito.
La lectio divina si snoda attraverso quattro momenti: lectio, meditatio, oratio, contemplatio. Si inizia con la lettura (lectio) di un brano della Scrittura e lo si analizza interrogandosi su che cosa dice il testo in sé, soffermandosi sul senso delle parole e sulla struttura sintattica del brano.
Si prosegue con la meditazione (meditatio) del brano, rileggendolo e cercando la verità nascosta in esso, il messaggio che rivolge a ciascuno e comunicandolo agli altri.
Dalla meditazione nasce la preghiera (oratio), cioè quale risposta interiore il brano ha suscitato in ciascuno dei presenti, e si termina con la contemplazione (contemplatio) che è guardare ed essere guardati da Dio, stare di fronte al mistero di Dio e lasciare che questo mistero si sveli nel cuore.

LA REVISIONE DI VITA
La revisione di vita è uno strumento molto vicino alla sensibilità e alle esigenze delle coppie.
La revisione di vita parte da una domanda e si sviluppa attraverso tre momenti: vedere, giudicare, agire.
La domanda può essere già nota prima dell'incontro, frutto per esempio di un annuncio, oppure può scaturire da una delle esperienze di vita che ciascuno dei partecipanti accetta di mettere in comune con gli altri.
Nel primo caso è bene arrivare all'incontro preparati, con una prima riflessione scritta; nel secondo ciascuno sceglie su quale esperienza riflettere. Un'avvertenza: le esperienze esposte non vanno discusse, né commentate, né giudicate, vanno invece accolte come un dono di comunione.
Partendo dalla domanda ciascuno riflette su essa e cerca di vedere cosa gli suscita nel cuore.
La riflessione viene messa in comune e si passa quindi a giudicare la propria o l'altrui esperienza alla luce della Parola di Dio.
Si cercherà allora sulla Bibbia la risposta a quanto sentito e i brani trovati saranno letti per permettere a tutti di mettersi in atteggiamento di conversione.
La Parola che è scesa su di noi ci deve spingere ad agire, e da ciò nascerà la preghiera, il proponimento, l'impegno alla conversione.

IL PARTAGE
Come la famiglia, anche il Gruppo Famiglia pratica la condivisione (partage) come stile di vita.
La Lectio Divina, la Revisione di Vita sono già momenti di forte condivisione ma è bene dedicare uno o due incontri l'anno al Partage, avendo cura di predefinire il tema, per fare davvero condivisione ed evitare di cadere nello spontaneismo.
Alcuni temi o occasioni per il Partage possono essere: la nascita di un figlio, la morte di un familiare, scelte di vita, sofferenze, esperienze di servizio, ecc.
Si inizia ogni incontro con la lettura di un brano della Parola pertinente al tema del Partage in modo da esserne illuminati e non correre il rischio di piangersi addosso.
L'incontro prosegue in modo spontaneo condividendo con i fratelli nella fede le nostre esperienze; si presti attenzione a non assumere atteggiamenti sentimentali, o di pessimismo o di esaltazione. Si termina con una preghiera che esprima l'assunzione reciproca delle gioie e delle pene.

I MOMENTI DI FESTA
Anche se sono riportati per ultimi, non sono affatto da sottovalutare: i momenti di festa, gli incontri conviviali, le scampagnate fuori porta sono momenti essenziali per conoscerci meglio, per cementare l'amicizia che ci lega, per coinvolgere i figli in quello che noi facciamo.
Sono importanti per insegnarci che il Vangelo è gioia, pur senza essere ebbrezza, e il Vangelo può essere solo annunciato da chi ha la gioia non solo nel cuore ma anche in viso.
(Scheda a cura della redazione)