MONS. ERSILIO TONINI PARLA DI SESSUALITÀ
Riportiamo la continuazione della relazione di Mons. Ersilio Tonini presso la scuola di Cultura Cattolica di Bussano (dal n. 17).
Perché il materiale umano, seme e ovulo, non sono una merce fatta dagli uomini; mi
diceva un medico, che già intorno alla seconda o alla terza settimana dell'embrione la
natura provvede a preparare i primi piccoli ovuli che saranno la ricchezza dell'ovaia in
futuro: una donna porta in se tanta ricchezza quanta ne basterebbe per ripopolare il mondo
da capo.
Questo è il motivo per cui si interviene, perché è la volontà di Dio che deve essere
salvaguardata e rispettata.
È volontà di Dio che il bambino nasca da suo padre e da sua madre in maniera umana, e
non fabbricata, così com'è volontà di Dio che il seme e gli ovuli siano rispettati come
cosa sacra.
Non ci sono problemi di contraccezione o non contraccezione, è in gioco qualche cosa di
radicalmente ben più grave, una compravendita: tre mesi fa sul giornale "Le
Monde" due grossi ricercatori francesi annunciavano un grave rischio per la Francia,
dicevano: "La Francia è invasa da prodotti stranieri, ne va dell'identità della
nazione", perché venivano dall'Australia e da tutte le parti del mondo, è una
compravendita, un mercato infinito, ci sono delle riviste specializzate soltanto per la
pubblicità di sperma e di ovuli e anche scambio di embrioni.
Queste cose io mi sono assunto il compito di scriverle, di dirle, di gridarle, perché qui
ne va non soltanto della frantumazione dei disegni di Dio, ma questa è mercantilizzazione
della vita umana nelle sue origini, dice un filosofo: "ci stanno vendendo al
dettaglio!".
Il seme è un valore infinito!
La castità, il pudore, è la comprensione di questo valore infinito!
E quindi prima di parlare delle proibizioni, bisogna parlare di aiutare i nostri ragazzi a
capire quale è questo grande tesoro che si portano dentro, specialmente la ragazza, e per
questo dobbiamo insegnargli il rispetto e la venerazione.
Pensate a quel mistero magnifico che è la gravidanza, è da sapere che c'è un fenomeno
in atto già da qualche anno dello stesso professor Testar, l'inventore della fecondazione
in provetta e della criologia, cioè il congelamento dell'embrione, nel suo libro annuncia
al mondo che lui dal 1989 ferma la sua ricerca perché è venuto a sapere di come si sta
abusando delle sue scoperte.
Che cosa si stava facendo: un gruppo aveva pensato di salvare le scimmie, gli
orango-tango, dall'estinzione utilizzando le femmine solo per offrire ovuli da fecondare
in provetta, utilizzando poi l'utero delle donne africane per svilupparli.
Conclude il professore: "se io vengo a sapere che domani, in seguito alla mia
scoperta, una mucca potrà partorire un bambino e una donna potrà partorire delle
scimmie, non ci sto!".
Come vedete la sessualità acquista tutto un altro aspetto, ed è la tecnologia che
accostandosi al mistero della procreazione è arrivata al limite della creazione.
Allora che cosa è l'ovulo, l'embrione, se non il più grande capolavoro della sapienza di
Dio, e che cosa è allora diventare padre e madre, un miracolo!
Non per niente nel linguaggio cristiano viene chiamato procreazione, ma allora si spiega
perché un ragazzo e una ragazza si devono preparare nella coscienza, perché abbiano ad
ammirare quello che saranno.
Marito e moglie devono capire che nella sessualità c'è una dignità infinita, ed è per
questo che la castità deve accompagnare l'uso della sessualità, perché è il momento in
cui realizzano il meglio della loro unione, atto pieno di umanità.
5° momento: la sessualità nel nuovo catechismo
Questo che ho qui è il Catechismo mondiale, e il tema di fondo è proprio questo, si
parte dall'opera di Dio, anche la donna e l'uomo sono opera di Dio, allora l'ordinamento
dell'uomo, della donna è opera di Dio, l'attenzione dell'uomo verso la donna è opera di
Dio, l'attrazione è benedizione di Dio.
Quando ero prete giovane, c'era un prete un po' intontito e per lui le donne erano tutte
immodeste, vedeva del male dappertutto, allora il mio vecchio parroco mi diceva: "E
un po' tocco, quello li, devi sapere che noi preti avremmo dovuto elogiare la donna di
fronte all'uomo, perché l'uomo non si perdesse dietro all'uomo".
Gli omosessuali possono pretendere la libertà, e i1 diritto civile deve consentire a chi
vuole vivere con un altro uomo, viva pure, ma quando si pretende di essere famiglia, con
diritto di assegni familiari, pensione di reversibilità come han chiesto in Svezia, lo
facciano pure.
Nel Catechismo c'è scritto che dovranno essere rispettati, il prete dovrà avere estrema
cura, estrema attenzione, specialmente in confessionale perché meritano tutta la nostra
benignità possibile, però bisogna avere il coraggio di dire che questa è una deviazione
della sessualità.
La libertà che volesse significare il degrado dell'uomo, io non te 1a posso impedire, ma
non posso neanche consentire alla perversione del concetto di sessualità.
La società dovrà lasciare la libertà, ma fare una distinzione di valori e non potrà
confondere la famiglia dove uomo e donna si completano nella possibilità della
generazione con un rapporto a due dove la generazione è esclusa a priori.
Ma c'è di più, altri grossi temi: il desiderio dei figli, cosa magnifica, stupenda, ma
nell'intenzione di Dio, cioè tra uomo e donna e la storia sta a dimostrare che in una
famiglia con padre e madre gli cresce serena la vita, gli viene una pace interiore, lo
inseguirà per sempre quel clima di sicurezza.
Ci rendiamo conto che la visione sessuale cristiana è stata una fortuna immensa
all'interno della nostra civiltà, ha determinato questa ricchezza di sentimenti che ci
portiamo dentro, che regge anche quando la politica non tiene più, che costituisce
fenomeno grande delle generazioni che trasmettono alle altre generazioni il meglio che
hanno posseduto, quel tesoro per cui un papa diventa uno statista più dei grandi
statisti, perché insegna all'uomo il valore della sua esistenza cosa che i parlamenti non
possono insegnare.
Questa è quindi una enorme responsabilità, e i cristiani è ora che si decidano se
vogliono essere tali oppure no!
Essere cristiano è una fortuna, non si può perderci.
Dobbiamo riflettere su chi vogliamo essere, e questo compito non spetta solo ai preti e
alle suore, ma a tutta la comunità, consci che questa generazione si gioca il tutto.
Mons. Ersilio Tonini, vescovo emerito