È COSÌ DIFFICILE FARE UN ANNUNCIO?
Non servono molte idee, ne bastano poche ma chiare, e soprattutto devono
essere dette con il cuore, coinvolgendo i presenti
Lannuncio che segue è stato fatto il 14 aprile u.s. alla scuola di formazione per Gruppi Famiglia di Novara, al termine del primo anno di corso. Lannuncio è stato seguito anche dai figli adolescenti di alcune coppie partecipanti.
Largomento che vi propongo segna un po il punto di arrivo del nostro
cammino di formazione in questo primo anno, ed è: "situarsi nella Chiesa per un
servizio".
Ma prima di affrontare questargomento è necessario interrogarsi su altri due punti:
Un errore che sovente facciamo, e lo fanno anche i nostri sacerdoti quando ci
coinvolgono nelle attività pastorali, è partire dall "agire".
Ma per fare, e fare bene, dobbiamo sapere che cosa abbiamo nel cuore.
Ecco, ora domando a voi che mi ascoltate: che cosa avete nel cuore?
Una prima coppia. LUI: ho il cuore pieno di tristezza e di angoscia. LEI: un nostro
amico si è ucciso e non siamo riusciti a far niente per lui.
Una seconda coppia. LUI: è un bel momento, guardiamo i nostri figli crescere. LEI: sono i
figli che ci danno più gioia, anche se non tutto va bene.
Una terza coppia. LEI: sono contenta di fare questo cammino, vivo con più serenità. LUI:
mi sento accompagnato da Dio.
Come questi amici ci hanno detto con la loro testimonianza, noi abbiamo bisogno di
gioia, di sicurezze, di fare progetti, anche se conviviamo con la tristezza e
lincertezza. In noi convive questa mescolanza di sentimenti.
Gesù non è venuto solo per salvarci, ma per darci la pienezza, e non solo poi, ma già
in questa vita.
Proviamo a rileggere il colloquio di Gesù con Nicodemo (Gv 3,1-5). Chi vuole leggere?
Cera tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei.
Nicodemo rappresenta ciascuno di noi.
Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro
venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui.
Gli rispose Gesù: In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce
dallalto, non può vedere il regno di Dio".
Puoi conoscere Dio solo se sei disposto a rinascere, ma Nicodemo non capisce.
Gli disse Nicodemo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio?
". Gli
rispose Gesù: " In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da
Spirito, non può entrare nel regno di Dio
".
È necessario che Dio si riveli, noi da soli non ci salviamo.
Luomo non ha in sé la sicurezza, una sicurezza duratura e totale, questa
ci può venire solamente da Dio: "Io sono venuto perché abbiano la vita, e
labbiano in abbondanza" (Gv 10,10b).
Che cosè per voi la pienezza di vita?
Un LUI: andare tutti daccordo in famiglia. Una LEI: vivere serena, ma non mi è
facile. Unaltra LEI: tornare al mio paese dorigine, dove ho i miei anziani. Un
altro LUI: non mi sono mai posto questa domanda. Ancora una LEI: avere il figlio che sto
aspettando.
Leggiamo ora un altro brano: lincontro di Gesù con la samaritana (Gv 4,5-29).
Chi si offre per leggere?
"Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicar
qui cera
il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù:
"dammi da bere"
ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei
Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?"
Gesù le rispose:
"Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "dammi da
bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
Gli disse la donna: "Signore
da dove hai dunque questacqua
viva?
".
La samaritana ha un sogno: quello di non doversi più recare al pozzo ad attingere
acqua.
Rispose Gesù: "Chiunque beve di questacqua avrà di nuovo sete, ma chi beve
dellacqua che io gli darò non avrà più sete, anzi, lacqua che io gli darò
diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna". "Signore,
gli disse la donna, dammi di questacqua, perché non abbia più sete e non continui
a venire qui ad attingere acqua".
Le disse: "Va a chiamare tuo marito, e poi ritorna qui". Rispose la donna:
"Non ho marito". Le disse Gesù: "hai detto bene "non ho
marito"
".
Se noi ci apriamo a Lui, Gesù scombussola la nostra vita.
Gli replico la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta
". Gesù le
dice: ".. È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il
Padre in spirito e verità, perché il Padre cerca tali adoratori
".
Egli dimora in noi, nonostante le nostre miserie e debolezze.
Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia
". Le disse Gesù:
"Sono io che ti parlo".
Gesù si rivela, scandalosamente, ad una donna, per di più samaritana. Se io sono
disponibile Dio si rivela, ed in pienezza.
La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:
"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il
Messia?".
La donna non tiene lincontro per sé, lo vuole comunicare ai suoi concittadini:
questo è situarsi nella Chiesa per un servizio!
Il servizio nasce dallentusiasmo per aver incontrato Gesù.
Se voi oggi siete qui è perché qualcuno vi ha chiamato, il Signore ha bisogno di
noi, cammina con le nostre gambe.
La chiesa vive nella società, ma i valori di questa società non sono valori religiosi.
Si tratta di portare allora nel mondo i valori del Vangelo: lamore, la
fratellanza, la misericordia, la mitezza, la purezza, la pace, ecc.
La testimonianza di questi valori si nutre di Verità, serve una catechesi
autentica, fondata sulla Parola.
Non si fa catechesi agli adulti con le conferenze ma lavorando in gruppo, facendo insieme
la Lectio Divina e la Revisione di Vita.
La coppia ha bisogno di nutrirsi e il nutrimento dei cristiani è Gesù, dobbiamo
incontrarci con Lui, altrimenti ci smarriamo.
Nel gruppo come coppia possiamo trovare quellimpegno, quella continuità, che
restando da soli sovente smarriamo.
E, per finire, ogni famiglia, ogni coppia, ogni persona deve trovare un servizio da
svolgere allinterno della chiesa.
Come Israele consuma la sua prima Pasqua pronto per il viaggio, pronto per lEsodo,
così anche noi non possiamo cibarsi di Gesù e tenercelo per noi, ma per portarlo agli
altri.
Giunti così alla fine di questo cammino, proviamo a fare il punto: cosa abbiamo
ricevuto, cosa ci resta?
Un LUI: questo cammino mi ha fatto crescere, ho superato una fede un po
"allacqua di rose". Una LEI: questannuncio mi ha regalato
linvito ad entrare in una comunità viva. Una FIGLIA: non sono venuta qua
spontaneamente, ma porterò a casa qualcosa che vale, ho sentito gli adulti spontanei, ho
capito che anche loro hanno dei problemi.
Questultima testimonianza è molto bella; è vero: gli adulti sono anche loro in
cammino, in ricerca. Non conta letà; se non ci nutriamo ogni giorno, non solo
materialmente, ma anche spiritualmente, moriamo.
E il nostro essere coppia non è il punto darrivo della nostra vita, è solo il
preludio ad un altro matrimonio, quello definitivo, con lAgnello.
Per questo è necessario in ogni gruppo la presenza di un consacrato/a, di un vergine per
il Regno, che con la sua testimonianza ci ricordi qual è lo scopo ultimo del nostro
vivere.
Guido Lazzarini
Gli elementi chiave di un annuncio
L'annuncio che avete appena letto è caratterizzato da alcuni elementi:
poche idee base, il coinvolgimento dei presenti, la lettura e il commento della Parola.
Le idee base non devono essere molte, ma devono essere profondamente vissute da chi tiene
lannuncio.
In questo caso le idee portanti sono quattro:
Il coinvolgimento dei presenti li aiuta a sentirsi co-protagonisti dellAnnuncio,
quello che il relatore dice prende spunto da quello che loro hanno detto.
Un annuncio esplicito, come in questo caso, che va alle radici dellimpegno
cristiano, deve fondarsi sulla Parola: "Io sono venuto perché abbiano la vita, e
labbiano in abbondanza" (Gv 10,10b).
A tutto questo va aggiunta la preghiera personale, che deve precedere, accompagnare e
seguire lintero annuncio. Una preghiera che chiede a Dio ciò che egli ci ha
promesso: il dono dello Spirito Santo (Lc 11,13).