LA MODERNIZZAZIONE "RIFLESSIVA"
Dopo decenni di crescita impetuosa e caotica, la società sta cominciando a chiedersi dove
si sta andando.
Il modello sociale, legato in modo spesso acritico alla modernizzazione, è in crisi.
Sotto le sfide congiunte di globalizzazione, turbolenza dei mercati finanziari, crisi
dell'ecosistema, accompagnate da disoccupazione e relativizzazione dei valori, il mondo
della modernità sta vivendo trasformazioni così profonde al punto da presentarsi come
"società del rischio".
UN MONDO CHE CAMBIA
Esce di scena la società industriale, la crisi FIAT è per l'Italia l'esempio
più evidente, per cedere il passo ad un neo-liberismo senza regole; la modernità si
ritrova a doversi confrontare con le scelte fatte e con le relative conseguenze. Infatti
le trasformazioni tecnologiche in tutti i campi del lavoro umano stanno modificando così
profondamente l'ecosistema da minacciare la sopravvivenza di molte forme di vita e dello
stesso uomo (inquinamento dell'aria e dell'acqua, alterazione del clima, uso estensivo di
prodotti chimici in agricoltura, culture transgeniche,
).
Se, da un lato, è evidente la portata emancipativa della tecnologia, dallaltro è
necessario prendere atto di come possa introdurre fattori di rischio spesso eticamente
inaccettabili (un ulteriore esempio: la clonazione umana).
La globalizzazione delleconomia e lestensione planetaria delle reti
telematiche, poi, rendendo possibile il trasferimento istantaneo di ingentissimi capitali,
hanno accentuato la speculazione finanziaria e determinato crisi e instabilità improvvise
in molte aree del mondo (vedi Indonesia), con il risultato di privarle, di fatto,
dellesercizio della sovranità.
E' la speculazione finanziaria che ritroviamo ancora alla base del processo di
capitalizzazione delle imprese della new economy, che, dopo un periodo di
incredibile aumento di valore sono crollate diventando fattore di insicurezza e
contribuendo in modo significativo all'accentuarsi di un processo di stagnazione dello
sviluppo mondiale.
LA MODERNIZZAZIONE "RIFLESSIVA"
Occorre, pertanto, riflettere criticamente sulla modernizzazione cogliendone
tutti gli aspetti che possono moltiplicare i rischi.
Il sociologo tedesco Beck afferma che il sostantivo "modernizzazione" è ormai
inadeguato se non è accompagnato dallaggettivo "riflessiva". Per Beck la
modernità è giunta alla consapevolezza di se stessa solo dopo aver causato una
modernizzazione non-pensata, ovvero non voluta e prodotta meccanicamente dalla propria
dinamica e che ha determinato conseguenze imprevedibili e in alcuni casi deleterie (per
esempio: la bomba H) di cui tutti siamo chiamati a prendere coscienza.
"Modernizzazione riflessiva" significa che la prima modernità si dissolve ed è
sostituita da una seconda, i cui principi pertanto vanno cercati e scoperti; la nuova
modernità non ha regole definite, indica solo orientamenti, afferma la consapevolezza che
il futuro non può essere immaginato e affrontato basandosi sul passato, sia che si tratti
di organizzazioni a livello mondiale, sia che si tratti di scelte individuali relative
alla professione o alle relazioni umane.
ALLA RICERCA DI UNA NUOVA POLITICA
Secondo Beck la società è riflessiva perché diviene tema e problema per se
stessa: la percezione di pericoli globali stabilisce anche reciprocità globali e, come
conseguenza, cominciano a prendere forma i contorni di una potenziale sfera pubblica
mondiale. Inoltre la percezione di meccanismi interni che possono costituire
unauto-minaccia globale della stessa civiltà che li ha prodotti, produce effetti
che, da un lato, la politica degli Stati può orientare verso lo sviluppo di istituzioni
che cooperino su scala internazionale ma, dall'altro, possono ridurre e accantonare lo
spazio del confronto politico tradizionale a favore di nuovi soggetti forti (p.e. le
multinazionali), che tendono a relativizzare o circoscrivere le coordinate e le coalizioni
degli Stati-Nazione.
INCERTEZZA NELLE SCELTE PERSONALI
Passando alla dimensione individuale, si può dire che ci si trova a scegliere
tra molte alternative senza alcuna indicazione sociale o di altro tipo che suggerisca
lalternativa da scegliere: ogni decisione è riservata allindividuo, spetta al
singolo scrivere la propria storia, ma linsicurezza che accompagna la scelta porta a
cambiare spesso direzione di marcia.
Si segue la moda, si cambiano professione, residenza e compagni di vita, la decisione
presa è sempre legata alla situazione e si desidera poterla rivedere e correggere in
qualunque momento. Le alternative potenzialmente a disposizione non si conoscono tutte (e
non sono neppure conoscibili in modo completo ed esauriente): la scelta viene, perciò,
molto spesso, fatta seguendo il metodo della prova e dellerrore, attraverso una
lunga serie di tentativi.
Anche se lesito della scelta sarà stato soddisfacente si ha la percezione che una
diversa decisione avrebbe potuto condurre a migliori risultati, perciò resta la
tentazione di nuove esperienze.
Nelle epoche passate i valori di riferimento erano universali, oggi si è di fronte ad una
molteplicità di orientamenti, ad una pluralizzazione di modi di vita tra cui è
necessario scegliere continuamente. In passato non era facile fare scelte personali, sia
nella vita privata che in quella lavorativa: il sistema socio-culturale scandiva le tappe
della vita, da quella familiare a quella sociale e religiosa.
Oggi questa forma di tutela si va dissolvendo. Ci si aspetta che siano le persone a
prendere in mano la propria vita.
La modernità ha reso libero lindividuo, ma lha abbandonato a se stesso.
Di fronte a questa situazione ci si pone un interrogativo: "Che cosa ce ne facciamo
della libertà, se il mondo ci fa paura?"
Nellultimo decennio si è acutizzato nel mondo occidentale il senso di incertezza
per il venir meno importanti garanzie: lindividuo deve pensare da sè al futuro,
preoccuparsi delle proprie opportunità di lavoro, della formazione dei figli e della
sicurezza nella vecchiaia.
La sua visione del mondo è mutevole e il mondo gli appare sempre più labile,
provvisorio, relativo, perché non ha e non lascia trasparire una struttura unitaria
dotata di senso ed è costretto ad adattarsi.
In questo quadro, è evidente che lindividuo, quando diventa il centro e
lultima misura del mondo, ha bisogno di essere illuminato come mai ne aveva avuto
bisogno in precedenza: la riflessione sullesperienza personale e la ricerca
dellinteriorità diventano necessarie per mantenere equilibrio psichico e
operatività quotidiana.
Di qui nasce la necessità improrogabile di ripensare al processo educativo e formativo
sia delle nuove generazioni che degli attuali adulti, in un ottica di formazione
permanente.
Guido Lazzarini, sociologo
Bibliografia:
Beck U., La società del rischio, Carocci, Roma, 2000;
Beck U., Giddens A., Lash S., Modernizzazione riflessiva, Asterios, Trieste, 1999;
Lazzzarini G., Discrasia, malessere della società globale, Asterios, Trieste,
2003.
PER UN FUTURO DELLUOMO:
NUOVI PERCORSI EDUCATIVI E FORMATIVI
Alla luce delle riflessioni di queste pagine, nasce l'esigenza di progettare il futuro
in base a criteri non soltanto tecnici ed economici, ma anche umani ed etici.
La propensione della società attuale a riflettere su se stessa, può favorire, nel campo
della formazione, la costruzione di percorsi personali che forniscano al soggetto
strumenti adeguati per poter affrontare una realtà sempre più mutevole e variabile.
Di conseguenza, la funzione della formazione non potrà limitarsi soltanto a trasmettere
conoscenze tecniche o culturali, ma dovrà sviluppare nel soggetto la capacità di gestire
situazioni costantemente nuove.
Questo si potrà realizzare incrementando le attitudini alla valutazione critica;
promuovendo le doti di adattabilità socio-relazionale, prima ancora che professionale e
lavorativa. E; ancora, aiutando la persona a ridefinire continuamente la propria identità
attraverso momenti di socializzazione e confronto, il cui requisito fondamentale è la
riflessione accompagnata da una valutazione critica delle opinioni emerse.
Solo così la formazione potrà promuovere l'acquisizione di una conoscenza di cui il
soggetto possa fare uso sempre e dovunque.
E' la sfida che ha di fronte leducazione: essere capace di privilegiare il momento
creativo ed innovativo dellindividuo, preparando soggetti autonomi, capaci di
sviluppare la propria personalità, con particolare attenzione all'aspetto relazionale e
alle capacità organizzative.
Riassumendo, educazione e formazione dovranno fornire non solo gli strumenti di
acquisizione di ordine professionale, ma anche elementi in grado di attivare nella persona
il proprio bagaglio di conoscenze intellettuali, di risorse psicologiche e di convinzioni
morali, nei diversi ambiti e momenti della vita.
Guido Lazzarini