La parola ad Anna e Guido Lazzarini, nuova coppia responsabile del
collegamento
IL COLLEGAMENTO TRA GRUPPI FAMIGLIA:
uno strumento per ricevere e restituire vita
Lavvio
A Castelnuovo Fogliani, nel 1989, si è data una forma strutturata al collegamento tra
i Gruppi Famiglia già avviati da alcuni anni, nella consapevolezza che lesperienza
del fare gruppo, per gli adulti, viene ritenuta valida nella misura in cui è
significativa e conserva tale significatività nel tempo, ma molto spesso, purtroppo, si
presentano difficoltà se il gruppo famiglia vive isolato, se non ha un rapporto di rete
con altri gruppi.
Un gruppo famiglia che nasce in una Parrocchia, avviato dal parroco o da qualche coppia,
ben presto può perdere la sua "effervescenza" iniziale o perché il parroco è
trasferito in altra Parrocchia., o perché non ha risorse proprie per realizzare un
cammino spirituale con lannuncio, la revisione di vita o la Lectio divina, oppure
perché manca di una coppia responsabile riconosciuta un po come "coppia
carismatica" che sappia cogliere modi e tempi del cammino spirituale da
proporre e condividere. Pertanto, purtroppo, molti gruppi famiglia rischiano di chiudersi
in se stessi, di privilegiare lo star bene interno, laiutarsi in situazioni
concrete, ma con scarsa profondità spirituale e slancio missionario.
Una struttura consolidata nel tempo
Dall89 ad oggi il collegamento nazionale ha fatto molta strada, nel senso che ha
precisato modalità, strumenti e tempi. Ha scandito alcune tappe nellanno:
lincontro di segreteria in primavera e in settembre; il potenziamento dei campi
un'esperienza forte d'incontro tra famiglie di diverse Diocesi italiane . I
campi estivi si sono sempre svolti in varie località alpine ed a Spello (questa è stata
un "scoperta" di Valeria e Tony Piccin che hanno voluto offrire a tutti,
aggiungendo limpegno dellorganizzazione a Spello a quello di tanti campi
alpini!), con tematiche svariate, ma sempre inerenti alla vita della famiglia credente
nella società doggi. I campi invernali hanno sempre approfondito tematiche
bibliche.
Si sono fatte esperienze di spiritualità presso comunità monastiche: Taizè, Bose e Pra
dMill. Sono stati proposti, in vari momenti, week-end su tematiche specifiche:
dinamica di coppia pregare coi figli ecc., con una partecipazione sempre
piuttosto alta, tanto da doverli ripetere più volte a distanza di qualche mese.
Negli ultimi due anni si è avviata lesperienza "Mentore": un cammino di
formazione vari incontri ed un campo estivo per fornire strumenti alle
coppie che intendono assumersi il compito di un accompagnamento umano-spirituale a giovani
ed a fidanzati. Il percorso ulteriore prevede week-end di specializzazione sia per chi si
occupa di giovani (dal dopo-Cresima in poi) sia per chi accompagna i fidanzati al
Sacramento del Matrimonio.In questi anni "abbiamo perso di vista" alcune
esperienze avviate in qualche Diocesi, nel senso che hanno conservato il solo collegamento
portato avanti dal giornalino. Ci proponiamo, durante questo nostro mandato di coppia
responsabile, di riprendere i contatti con tali realtà.
Negli anni il "Foglio di collegamento" è diventato sempre più
"robusto", soprattutto grazie allimpegno di Noris e Franco Rosada e
delléquipe di redazione: ha assunto una veste tipografica sempre più dignitosa, al
punto che, oggi, può quasi dirsi "rivista". I contenuti sono formativi,
informativi e danno conto delle attività svolte nelle diverse realtà locali. Raggiunge
una tiratura di circa duemila copie a numero ed è inviato a famiglie e sacerdoti
residenti in diverse regioni.
Maria Rosa e Franco Fauda e Céline e Paolo Albert, in questi ultimi 10 anni, si sono
avvicendati come "coppia responsabile", hanno aumentato la coesione del
collegamento grazie al loro rendersi presenti nelle tante realtà locali, hanno avviato e
messo in rete altri gruppi ed hanno sviluppato una forte collaborazione con lUfficio
della Pastorale familiare della C.E.I.
Per un rilancio del collegamento
E' un discorso ancora da approfondire ma, a nostro avviso, si può fare una prima
riflessione alla luce delle esperienze presenti: là dove si è creata in loco una realtà
di collegamento molto strutturata incontri regolari tra responsabili, giornate di
apertura e chiusura comuni, incontri formativi periodici per tutti i gruppi hanno
continuato a vivere con uno spessore spirituale notevole, tanto da diventare una realtà
importante anche livello diocesano vedi Bra, nella Diocesi di Torino e Vallà e
Castelfranco Veneto in quella di Treviso tanto per citarne alcune.
È alla luce di tali esperienze positive che si fa strada lidea di fare in modo che
ovunque esistono Gruppi famiglia si potenzi o promuova lavvio di realtà locali di
collegamento strutturate, intese come "unità di sostegno ed accompagnamento"
per lannuncio, lintergruppo delle coppie responsabili dei gruppi che vi fanno
riferimento, il servizio ai giovani ed ai fidanzati, il pilotaggio di nuovi gruppi di
giovani coppie o di famiglie adulte. I gruppi che partecipano ad ogni Unità Locale di
Collegamento (ULC) esprimeranno una coppia responsabile e, tramite loro, sarà possibile
rafforzare il collegamento allinterno delle singole Diocesi e regioni mettendo in
rete le diverse ULC.
Riteniamo opportuno che il tradizionale incontro di segreteria in primavera sia tenuto
nelle singole regioni per facilitare la partecipazione e le relazioni interpersonali,
mentre la segreteria dellultima domenica di settembre conserverà il suo carattere
nazionale. Si pensa, inoltre, di costituire una giunta esecutiva nazionale, con
rappresentanti delle diverse Diocesi, per portare a compimento ciò che viene deciso nella
segreteria nazionale.
Anna e Guido Lazzarini
L'ESPERIENZA DI VALLA' (TV)
Nella storia pluridecennale dei Gruppi Famiglia abbiamo assistito alle
esperienze più diverse. Nessun gruppo, anche quelli che continuano a ritrovarsi da
ventanni e più, ha mantenuto la sua composizione iniziale. Abbiamo visto gruppi
sfaldarsi e le coppie, pur mantenendo in genere un buon ricordo dellesperienza
vissuta, disperdersi definitivamente.
I gruppi esistenti si sono rimpastati accogliendo, allinterno, coppie per lo più
nuove, ma anche coppie che avevano abbandonato per un periodo di tempo.
Uno degli aspetti più interessanti che abbiamo notato in questi ultimi anni è la lenta,
ma efficace, propagazione a macchia dolio della nostra esperienza.
Si tratta di famiglie che si sono avvicinate alla realtà dei Gruppi Famiglia attraverso
gli incontri invernali o le settimane estive ed hanno cercato in vari modi di iniziare
unesperienza, in sordina, nel proprio vicariato o nella propria diocesi.
Non è facile né agevole condurre questi pilotaggi, specie se gli spostamenti richiesti
sono significativi, però diverse esperienze sono partite e continuano a radicarsi sempre
di più.
Si tratta di persone assai motivate che continuano a mantenere dei contatti abbastanza
frequenti con realtà già consolidate per coglierne tutto il significato e lo
"spirito".
Oggi, credo, siamo molto più cauti ad entusiasmarci di fronte ad una sala affollata
perché ci siamo resi conto che i fuochi di paglia durano poco, ma siamo altrettanto certi
che senza questa vitalità e fecondità è inevitabile la chiusura e
linvecchiamento.
Siamo anche molto più attenti che coppie di riferimento di questi nuovi nuclei che si
vanno sviluppando siano fornite non solo dellentusiasmo dei neofiti ma di effettive
capacità di buona tenuta e costanza.
Tutto ciò è sicuramente un modo per collegare e tenere vive sia le realtà già
consolidate che i gruppi che lentamente ma con discreta continuità fioriscono.
Valeria Zago Piccin