SESSUALITA’ E FERTILITA’: A QUALCUNO PIACE NATURALE
Intervista a due coppie che hanno fatto la scelta dei metodi naturali.

di Paola Boccardo*
Sulla base delle conoscenze scientifiche finora acquisite esistono due diverse modalità per regolare la fertilità umana:
- togliere la fertilità con vari mezzi (meccanici, chimici, ormonali): è la contraccezione;
- conoscere la fertilità, comprenderne i ritmi adattandosi ad essi: sono i metodi naturali.
Mentre sui contraccettivi si sa tutto(o quasi), molto meno conosciuti e ancora gravati da non pochi pregiudizi sono invece i metodi naturali. Abbiamo quindi intervistato due coppie che hanno fatto questa scelta e che molto gentilmente hanno accettato di darci la loro testimonianza a riguardo.
Roberta e Gianni: 15 anni di matrimonio, tre figli e un quarto in arrivo tra pochi mesi; Maria e Carlo: 32 anni di matrimonio, tre figli e " quasi" nonni del loro primo nipote.

Permettetemi subito una battuta che chissà quante volte vi sarete sentiti fare: il numero dei vostri figli non è di certo una buona pubblicità per i metodi naturali!
R.
Eccome se ci hanno fatto questa battuta! Ma questo perché si pensa a questi metodi solo come a dei contraccettivi. In realtà conoscere i meccanismi che regolano la fertilità di coppia ci ha certamente aiutato a sentire la responsabilità, ma anche lo "stupore" di questa enorme potenzialità inscritta nella nostra sessualità che è la possibilità di dare la vita a nuove creature.
In tutta sincerità: perché avete fatto questa scelta? Come ci siete arrivati?
C.
Siamo arrivati a questa scelta dopo 12 anni di matrimonio e 2 figli. Durante questo periodo Maria assumeva la pillola e pur trovando comodo poter avere rapporti quando volevamo, nel tempo ci è sorto qualche dubbio soprattutto perché la responsabilità della questione era comunque sempre e solo a carico di una persona sola. Poi degli amici ci hanno consigliato il metodo Billings e questa scelta ci ha reso consapevoli che è bello che le scelte responsabili vengano fatte e portate avanti in due.
G. Noi invece abbiamo fatto questa scelta fin da subito, perché eravamo cresciuti in un ambiente cristiano e questa era la strada indicata dalla Chiesa. Dopo un periodo di "crisi", l’abbiamo approfondita meglio con persone disponibili e competenti e l’abbiamo riconfermata più serenamente.
R. Diciamo che dopo qualche anno di matrimonio questa scelta è diventata più consapevole e ne abbiamo apprezzato il valore non solo "morale", ma anche "pratico".
Cosa vi ha dato a livello personale e a livello di relazione di coppia l’utilizzo di questi metodi?
R.
A livello personale mi sono accorta della bontà di questa scelta in un momento di difficoltà, di crisi della nostra coppia anche dal punto di vista sessuale (è successo dopo la nascita dei nostri primi due figli):pian piano e con fatica abbiamo imparato a mettere da parte un po’ del nostro egoismo personale e a vedere il rapporto sessuale come un "incontro" e non solo come una esperienza piacevole.
G. Condivido. A livello di coppia ci ha provocato delle belle discussioni, ma ci ha dato la consapevolezza di avere approcci diversi al rapporto sessuale e di quanto è necessario dialogare ed imparare ad accogliere l’altro per com’è, sforzandosi di trovare un punto di incontro.
M. Io a livello personale ho apprezzato molto anche l’opportunità di conoscere meglio il mio corpo e i meravigliosi meccanismi della fertilità.
La critica principale mossa ai metodi naturali riguarda l’aspetto della "astensione periodica" e le sue conseguenze sulla spontaneità dell’incontro sessuale. Come avete vissuto questo aspetto?
C.
L’astensione non è stato un aspetto semplice e ha talvolta creato delle tensioni tra noi. Però questa "forzata castità coniugale" ci ha insegnato ad attenderci serenamente, a coltivare e manifestare tenerezza ed attenzione l’uno verso l’altro, ad essere più generosi e meno possessivi, permettendoci di vivere momenti di intimità profonda e di intensa condivisione.
G. Questo aspetto per me è sicuramente il più faticoso, ma in fondo è anche quello che ci ha responsabilizzato di più.
R. E’ vero, la rinuncia ai rapporti ci pesa e non poco, ma non è una fatica fine a se stessa, è piuttosto un’occasione per crescere nella responsabilità, sia verso l’eventuale bimbo che potrebbe essere concepito e che in quel momento forse non siamo nelle condizioni di accogliere, sia anche verso la nostra coppia. Inoltre non è detto che il dover rimandare debba essere vissuto solo come una frustrazione: può invece aumentare il desiderio, aiutare a preparare l’incontro con più attenzione, cercando magari di ritagliarsi dei momenti di intimità con una complicità simile a quella che si aveva da fidanzati.
In conclusione: potete dire di essere contenti di questa scelta? Perché?
M.
Sicuramente sì: intanto perché si impara ad accogliere l’altro e non a possederlo, perché si impara a conoscersi meglio e a rispettarsi di più, e soprattutto ad essere più generosi .
C. Certamente sì: innanzitutto perché ci si esercita a condividere, si impara ad ascoltare con lei il messaggio del cuore, si impara ad essere fiduciosi in quel cammino di coppia che Dio ha scritto per noi.
R. Sono contenta di questa scelta perché ci ha fatto crescere come persone e nella capacità di volerci bene e di restare uniti.
G. Credo che per noi sia stata la scelta migliore. In fondo, immersi come siamo in un mondo dove è scontato che quando vuoi una cosa, materiale o no, è giusto che tu ce l’abbia subito, scoprire che facendo così non trovi automaticamente la felicità, è stato molto importante e ci ha predisposti comunque in modo diverso anche nei confronti dei nostri figli.
* medico CEPIMB (Centro Piemontese Metodo Billings)

DALL’ENCICLICA "HUMANAE VITAE"

"… L’uso dei metodi naturali impone indubbiamente il dominio dell’istinto, mediante la ragione e la volontà, e quindi esige un continuo sforzo. Ma questa disciplina, ben lungi dal nuocere all’amore coniugale, gli conferisce un più alto valore umano; aiuta gli sposi a sviluppare integralmente la loro personalità; li arricchisce di valori spirituali; apporta alla vita familiare frutti di serenità e di pace; favorisce l’attenzione verso l’altro coniuge; aiuta gli sposi a bandire l’egoismo, nemico del vero amore; approfondisce il loro senso di responsabilità e rende infine i genitori più capaci anche di educare i loro figli".
Papa Paolo VI

METODI NATURALI: SCIENTIFICITA’ ED EFFICACIA

I Metodi Naturali non sono ancora molto conosciuti, anzi si hanno ancora molti dubbi riguardo alla loro scientificità, alla loro efficacia, alla possibilità di apprendimento ed utilizzo pratico. A tale riguardo abbiamo rivolto alcune domande al dr. Mario Campanella, medico ginecologo, che è stato per molti anni presidente della Confederazione Italiana dei Centri di Regolazione Naturale della Fertilità (CICRNF).
Dr. Campanella, a che punto siamo sotto l’aspetto degli studi scientifici sui Metodi Naturali? Perché anche nell’ambiente medico se ne parla poco o addirittura vengono screditati?
"Più conosciamo i meccanismi della fertilità, più ci rendiamo conto di quanto l’autovalutazione fatta dalla donna riesca a valutare con estrema precisione il periodo fecondo all’interno del suo ciclo mestruale. E’ questo ciò che ci stanno confermando, per esempio, gli studi microscopici sul muco cervicale che recentemente ci sono stati presentati: essi ribadiscono in modo scientificamente corretto come i marcatori naturali della fertilità siano uno strumento ancora poco conosciuto ed utilizzato per quanto di utile può fornire alle coppie. Anche per questo ultimo aspetto (e forse anche per il continuo aumento delle coppie poco fertili) i Metodi Naturali stanno pian piano riscuotendo interesse anche nel mondo medico, fino a poco tempo fa poco interessato ad approfondirne la conoscenza (naturalmente con le dovute eccezioni!).
Cosa ci dice riguardo all’efficacia?
Dopo alcuni decenni di studi scientifici correttamente condotti (anche nel nostro paese) penso si possa affermare con tutta tranquillità che i Metodi Naturali oggi conosciuti e diffusi abbiano raggiunto un grado di efficacia tale da consentire alle coppie una gestione serena e responsabile della propria sessualità. L’efficacia è reale sia nel rinviare che nel ricercare la gravidanza, aspetto quest’ultimo che contraddistingue in maniera netta tali metodi rispetto ai mezzi contraccettivi.
Sono davvero così difficili da imparare? Come si fa, a chi ci si deve rivolgere?
Imparare i Metodi Naturali non è più facile o più difficile rispetto a qualsiasi altro tipo apprendimento. Non è necessario alcun tipo di preparazione scientifica. E’ sufficiente contattare personalmente un’insegnante qualificata ( rintracciabile anche sul nostro sito Internet www.confederazionemetodinaturali.it) per programmare con lei gli incontri . L’insegnamento è dovunque disponibile e gratuito e va vissuto in coppia, perché la condivisione del metodo sia quanto più possibile un momento di coppia.
Quali sono i metodi più utilizzati e ci sono stime della loro diffusione nel mondo?
I Metodi Naturali più conosciuti e diffusi sono il Metodo dell’Ovulazione Billings ed il Metodo Sinto-termico. Secondo stime in difetto sono utilizzati da almeno cento milioni di coppie nel mondo.
Un’ultima domanda, rivolta forse più all’uomo che al medico: in tutta sincerità, perché lei ha scelto di occuparsi dei Metodi Naturali e della loro diffusione? (*)
L’interesse per i metodi naturali è iniziato dalla conoscenza personale che in coppia abbiamo fatto durante il fidanzamento. Una volta apprezzatane la bontà e la validità mi è sembrato naturale approfondire il discorso anche dal punto di vista scientifico; da qui è nato l’impegno di diffusione dei Metodi Naturali che continua tuttora con l’aiuto generoso di tante altre coppie e di professionisti molto preparati che ho conosciuto in tanti Centri italiani che si occupano della regolazione naturale della fertilità.
Intervista a cura di Paola Boccardo
(*) Ricordo che non c’è alcun rientro economico e che tutto, dagli studi scientifici all’insegnamento, si svolge a livello di volontariato gratuito.