Torino, prima giornata diocesana sui GF
I GRUPPI FAMILIARI:
una struttura permanente di cura pastorale della famiglia
di Gianfranco Grandis *
I gruppi famiglia sono una struttura permanente di cura della famiglia da
parte della comunità di base - la parrocchia - definita dalla Chistifide-les Laici:
lultima localizzazione della Chiesa, in un certo senso la Chiesa stessa che
vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie (n. 26).
Un tema pastorale spinoso e intrigante
I Gruppi Famiglia (GF) non sono mai del tutto decollati come una struttura
pastorale ordinaria di formazione permanente della coppia. Dove sono sorti vivono, poco
integrati nella struttura della parrocchia, in qualche caso tollerati quando non
addirittura sopportati. Su di essi grava spesso il sospetto di esprimere una pastorale di
élite o di salotto.
È reale il rischio del GF di chiudersi in se stesso, quando invece la parrocchia sente la
spinta di annunciare il Vangelo a tutti.
Ma come andare a tutti, soprattutto ai più lontani che sono i preferiti da Gesù? Se è
vero che Gesù ha mandato i suoi discepoli ad annunciare il Vangelo ad ogni
creatura (Mc 16,15), ciò è stato nel suo stile e nel suo metodo: andare a tutti
attraverso alcuni che Egli aveva adeguatamente preparato alla missione.
La pastorale dovrebbe far proprio lo stile e il metodo missionario di Gesù: i GF
potrebbero costituire proprio quei pochi, che si associano e si formano per andare a
tutti.
I GF farebbero così parte di quella minoranza creativa di cui ha parlato lallora
card. Ratzinger: I cristiani credenti dovrebbero concepire se stessi come una
minoranza creativa e contribuire a che lEuropa riacquisti il meglio della sua
eredità e sia così a servizio dellintera umanità.
I GF dovrebbero essere promossi come una struttura ordinaria e permanente di formazione e
di evangelizzazione delle coppie con questa finalità: i pochi che vanno ai molti.
Il GF attua una tensione missionaria che è del Vangelo, ma che è anche radicata nella
persona e nella coppia. Sia la persona, sia la coppia infatti esiste per rivelarsi
allaltro!
La qualità del rapporto Chiesa-famiglia
I rapporti tra famiglia e Chiesa non sono di pura relazione istituzionale e
strumentale, ma di ordine teologico e sacramentale.
Tale consapevolezza è decisiva per poter comprendere che lattenzione della Chiesa
alla famiglia oggi ha carattere pastorale, non è solo motivata dal fatto che essa si
trova in crisi o perché levangelizzazione del mondo in cambiamento è assai
problematico.
Laffermazione dei Vescovi italiani contenuta negli Orien-tamenti pastorali
dellEpisco-pato italiano per il primo decennio del 2000 ha certamente anche
carattere strategico, ma anche una valenza teologica: Proprio per il ruolo delicato
e decisivo della famiglia nella società, la Chiesa, nonostante levidente crisi
culturale dellistituzione familiare, desidera assumere laccompagnamento delle
famiglie come priorità di importanza pari, in questi tempi, a quella della pastorale
giovanile (n. 52).
Possiamo seguire tre piste di riflessione per capire come i GF possano essere una
espressione pastorale del reciproco rapporto Chiesa-famiglia:
la radice teologica del rapporto tra Chiesa e famiglia;
la sua ricaduta a livello operativo, cioè la partecipazione
della famiglia allazione missionaria della Chiesa;
la collocazione dei GF nella pastorale delle comunità
parrocchiali.
Di tutto ciò il Centro Diocesano di Pastorale Familiare ne dovrebbe essere il promotore e
lanimatore, senza svolgere funzioni di supplenza.
I GF come espressione del rapporto Chiesa-famiglia
Chiesa e Famiglia: la radice teologica
Dobbiamo essere consapevoli che la famiglia non è solo un ambito della azione
evangelizzatrice della Chiesa, ma anche una realtà che tocca la Chiesa nella sua
struttura teologica, proprio perché il matrimonio è un sacramento. Questo inserisce
allessere della Chiesa e tramite essa allessere di Cristo, non solo come
singolo (battesimo), ma come coppia, vale a dire secondo la modalità dellessere una
sola carne.
La sacramentalità del matrimonio risulta, quindi, decisiva e rilevante per pensare il
rapporto tra Chiesa e famiglia.
Chiesa e Famiglia: la partecipazione alla missione
La partecipazione della coppia e della famiglia alla missione della Chiesa avviene
nella sua specificità di soggetto ecclesiale, in quanto comunità legata da vincoli umani
e cristiani.
La Familiaris Consortio è qui assai esplicita: Se la famiglia cristiana è
comunità, la sua partecipazione alla missione della Chiesa deve avvenire secondo una
modalità comunitaria: insieme, dunque, i coniugi in quanto coppia, i genitori e i figli
in quanto famiglia, devono vivere il loro servizio alla Chiesa e al mondo (n. 50).
Chiesa e famiglia: il gruppo familiare
Il gruppo familiare deve diventare la normale modalità con cui la Chiesa cura la
formazione permanente dei cristiani coniugati (la maggior parte) e li prepara
alla missione, il cui contenuto fondamentale non è altro da ciò che la famiglia è.
La famiglia annuncia il vangelo rimanendo se stessa, con il suo stesso essere
coppia-famiglia.
Il Direttorio di Pastorale Familiare afferma: Con vera saggezza pastorale e in
docile obbedienza a Cristo Signore, nella comunità cristiana siano, innanzitutto,
promossi, riconosciuti e valorizzati i gruppi familiari e ci si adoperi perché siano
sempre più luogo di crescita nella fede e nella spiritualità propria dello stato
coniugale; momento di apertura alla vita parrocchiale e comunitaria; stimolo al servizio
pastorale nella Chiesa e allimpegno nella società civile (n.126).
* dottore in Teologia Morale
Testo tratto dalla conferenza tenuta dallautore a Villa Lascaris, Torino, il 16
ottobre 2005.
Sintesi a cura di Paolo Albert.
Brani per la Lectio:
1Cr 21,1-5.7-9 Il censimento dIsraele
(contare, contarsi è segno di superbia, è contro la volontà di
Dio).
Mc 7,24-30 La donna siro-fenicia (essere gruppi e chiese
occoglienti, che non rifiutano lo straniero).
Domande per la R.d.V.:
Il gruppo riesce ad essere una minoranza creativa in
parrocchia o si accontenta di sopravvivere?
Famiglie e giovani: che posto occupano nella pastorale della
nostra parrocchia?Ci sono punti in comune, possibili sinergie?
Al centro del cammino del gruppo cè la crescita della
spiritualità propria dello stato coniugale? Quali difficoltà si incontrano?
Cosa chiediamo alla parrocchia
Guardando alla nostra realtà parrocchiale molti sono i segnali positivi: oratorio,
catechesi, giovani, giovani coppie, gruppi famiglia, fidanzati
che coinvolgono a
vario titolo diverse coppie e famiglie.
Ma occorre uscire da una pastorale a cassetti per una pastorale più organica
in cui quella familiare sia trasversale alle altre (giovani, catechesi, liturgia,
) e
lo sia concretamente rendendo visibile la corresponsabilità; sacerdoti e sposi insieme.
Corresponsabilità, per noi, significa spirito di squadra, accendere un motore
che susciti nuove idee, che sia ideatore e sostenitore di programmi pastorali concreti,
che sappiano andare al cuoredelle persone. Significa creare uno stile di vita
parrocchiale nuovo.
Alla parrocchia come coppia chiediamo un sostegno al cammino di fede; un cammino di
spiritualità specifico per comprendere sempre di più la grandezza del sacramento del
matrimonio; chiediamo di essere considerati in quanto coppia e non come singoli che sono
anche sposati!
Chiediamo un accompagnamento specifico per le giovani coppie nei primi anni di matrimonio,
dopo la nascita del primo figlio
anche se lo sguardo si allarga alla preparazione
remota al matrimonio, praticamente assente.
Quella dellaccompagnamento ai genitori crediamo sia laltra grande esigenza
della nostra parrocchia.
Organizzare incontri di sostegno alla genitorialità in senso lato (educazione dei figli,
alla fede...) potrebbe essere un grande tema di catechesi per le coppie adulte.
La parrocchia anche potrebbe diventare una realtà che sa dialogare con le istituzione
presenti sul territorio (scuole, associazioni familiari, consultori...).
Chiediamo anche alla parrocchia un cammino serio di formazione alla fede dei nostri figli
con un maggior coinvolgimento delle famiglie.
Nella nostra parrocchia sono presenti alcuni gruppi famiglia: sono luogo di crescita umana
e cristiana per la coppia e la famiglia, opportunità per uscire dallisolamento e
creare una rete amicale forte, dove si acquisisce la consapevolezza di essere risorsa
nella chiesa e nella società.
Chiediamo che siano sempre di più riconosciuti e valorizzati, dai sacerdoti, in
particolare con la loro presenza non soltanto virtuale; e anche dalle coppie stesse (che
si facciano promotrici ad altre famiglie e non si tirino indietro nel farsi responsabili
di altri gruppi).
Se da un lato chiediamo più attenzione alle nostre famiglie dallaltro però siamo
invitati come coppie e genitori a collaborare nella comunità e a far partecipi i
sacerdoti della nostra vita di famiglia, a creare con loro un clima di amicizia.
A&E