DA COPPIA A SPOSI
IN CRISTO
Una vita nuziale animata da amore umano non sarà che umana, se da amore
divino sarà divina
di Nicoletta e Davide Oreglia*
Divenire sposi o restare coppia
. Potrebbe sembrare linizio di un sottile, e
forse inutile, ragionamento da linguisti disoccupati. Invece è linsegna che
delimita il guado a cui tutte noi coppie ci troviamo prima o poi innanzi.
Ma che differenza cè tra la coppia e gli sposi?
Da coppia a "sposi in Cristo"
Per prima cosa diciamo che non possono esistere sposi "da soli"; cè
una presenza che può farci diventare da "coppia" a "sposi" ed è
quella di Cristo.
Quindi se siamo a caccia di sposi dobbiamo sapere che siamo alla ricerca di "sposi in
Cristo" perché andiamo cercando non solo una realtà umana ma il mistero
dellamore di Cristo per la sua Chiesa che prende forma nella carne dei coniugi.
Ma chi sono gli "sposi in Cristo"? Sono una coppia con le gioie e le fatiche
comuni a tutti ma che ha scoperto la ricchezza costituita dalla loro relazione vissuta
nella donazione totale di se stessi al coniuge. Sono coloro che scoprono che la donazione
reciproca (luno allaltra) è contemporaneamente una donazione della coppia
(della loro relazione!) al Signore.
Il nostro Dio ha infatti scelto di far partecipare gli sposi alle sue meraviglie, non come
semplici spettatori ma come attori protagonisti che ogni giorno attingono alla sorgente
per poi farne partecipi tutti in una danza di fecondità che si espande.
Non può sfuggire che la fase più delicata e difficile per sperimentare tutto questo è
comprendere che il primo passo da compiere è quello verso il nostro coniuge che ci chiede
di "uscire" da noi per andargli incontro e accoglierlo.
È un cammino fatto di tanti piccoli passi quotidiani che possono avere un effetto
dirompente sul nostro amore ed aprirlo alla gioia autentica e alla pace profonda che
vengono da Dio. Ma il solo modo per renderlo possibile è appartenere a Cristo.
In questo modo gli sposi, partecipando allamore trinitario sono costituiti nella
loro missione che è quella di generare e comunicare lamore, così come,
gratuitamente, lo hanno ricevuto.
Tutto ciò non ha nulla di spontaneo anzi, crescere nella relazione e nella
"sponsalità" è il lavoro più impegnativo che una coppia si trova a dover
compiere.
Che ne sia cosciente o no non importa, ogni giorno i due hanno la possibilità di trarre
tesori nuovi dal forziere del loro amore oppure
starne seduti sopra il coperchio
rimpiangendo ciò manca alla loro relazione.
È questa strana sinfonia, creata dai pieni e dai vuoti che la vita ti presenta, a muovere
le giornate di una coppia.
Il cammino della coppia
Cè stato un momento in cui tutti noi abbiamo serenamente pensato di aver
sposato una delle persone più belle che cerano sulla faccia della terra (e questo
è vero nella bellezza dellunicità dellaltro/a!).
Poi abbiamo iniziato a vedere in questa bellezza una sorta di suprema perfezione,
unassenza di ombre che ha incatenato la nostra coppia al timore di venire in qualche
modo scalfiti in tale "delirio".
In questo frangente della vita relazionale noi abbiamo ancora una coppia, i due stanno
gioiosamente insieme ma al fondo del loro cuore cè come un demone che fa loro
pensare: "certo che lo amo perché mi tratta sempre così, perché cè sempre
questa intesa qui, perché mi fa sentire al top dellessere desiderata/o, ammirata/o
", ma se un giorno non fosse più così?".
Il tarlo arriva con queste due subdole paroline
ma se. Subito pare una
prudente riflessione per mantenere lintegrità del singolo che però in realtà
scatena tutto il suo potenziale di distruzione perché fa pensare ai due in termini da
singoli senza mai nessun "noi" che appaia sullo sfondo con dignità di soggetto.
Ora questo è proprio il momento propizio in cui può nascere, se i due lo vogliono, la
relazione degli sposi in Cristo.
I due in pratica continuano ad avere i timori che abbiamo tutti nel cuore ma vedono quale
posta cè in gioco, non il generico benessere di uno di loro, ma la nascita della
loro coppia in Cristo!
Questo è il miracolo della fede che non deve essere studiato, ma vissuto e che
lOnnipotente dona a tutti gli sposi: comprendere che in noi vive Cristo e che Egli
è veramente il terzo della nostra relazione.
Chiamati a dire sì
Scriveva padre Enrico Mauri: "Una vita nuziale animata da amore umano non
sarà che umana, se da amore divino sarà divina".
Ecco svelato il cuore del problema: a noi, come a Maria, è chiesto di dire sì al
Signore, sì allo Spirito che vive e opera nei nostri cuori di sposi.
Spesso noi a differenza di Maria rispondiamo dicendo: "Sì, ma... Sì, voglio
lasciarmi plasmare dallo Spirito, ma non posso rinunciare al mio orgoglio. Sì, voglio che
ci amiamo dellamore di Cristo che già abbiamo in noi, ma non voglio giocarmi
totalmente in questa realtà perché ho paura di quello che potrebbe capitare, di
compromettermi troppo con te e con Dio!"
Ecco la porta "stretta" da cui si passa per "evolversi" da coppia a
sposi e poter così vivere la grazia del sacramento che è la stessa che ha sorretto il
sì incondizionato e assoluto di Cristo al disegno del Padre, e del sì di Maria al
mistero dellincarnazione.
Come il sì di Cristo significa lestasi da sé, lo stare fuori di sé per
laltro e nellaltro, così in questa luce il sì degli sposi riproduce ed
incarna il dono nuziale di Cristo alla Chiesa.
Questo non è solo una categoria teologica ma la delimitazione dello spazio dove è
possibile lincontro. E allora si scopre che è bello e diventa quasi connaturale
passare dallo stare bene insieme ad aprirsi agli altri nelle più svariate forme che lo
Spirito suggerisce alle famiglie (adozione o affidamento, servizio in parrocchia, impegno
socio-politico
).
Ma le nostre paure, il nostro egoismo possono essere così forti da distrarci da tutto
questo e lasciarci per sempre ai margini della danza nuziale travolgente che potrebbe
prendere la nostra coppia.
Basta dire un sì... sì a noi due quando lastio o la delusione ci separano, sì a
noi due quando la fatica ci anestetizza il cuore, sì a noi due quando dobbiamo scegliere
se percorrere la strada dellincontro o quella del muso senza fine.
Sì a Cristo nella nostra vita per sperimentare un amore pieno e gustoso che da senso al
nostro esistere e provare quanto è bello e gioioso il cammino che porta a divenire sempre
più una carne sola.
Lamore non si misura
Questa luce dona a chi la accoglie la grazia di uscire dalla mentalità del ragioniere
damore, colui o colei che prima ancora di amare contano se lamore che viene
loro manifestato è grande quanto il loro.
Ora il ragioniere damore non trova quasi mai nello sposo/a un amore di tali
dimensioni e se per caso si imbatte in una simile eventualità non se ne rallegra neppure
troppo poiché si tratta di qualcosa che gli spettava e che anzi è pure tardato ad
arrivare.
Il calcolo non può essere una dimensione con cui misurare lamore perché
lunica dimensione dellamore è quella delloblazione, del dono della
propria vita (per due sposi si tratta di donare la propria relazione) allo Sposo.
Questo fa di noi non più una coppia ma degli "sposi in Cristo" che amano
donandosi luno allaltra e da qui trovano la grazia e la forza per amare gli
altri, per aprirsi alla vita, per divenire nel mondo delle agenzie periferiche della
Trinità, come amava dire don Tonino Bello. Agenzie che non solo sono segno della Trinità
ma la trasmettono a tutti coloro con i quali vengono in contatto.
Gli "sposi in Cristo" vivono di e con Cristo e lo trasmettono con la freschezza
e limmediatezza propria dei testimoni. E fanno questo non predicando ma vivendo in
profondità la loro relazione di amore donandosi vicendevolmente in ogni frangente sia
esso bello o faticoso.
Noi tutti siamo debitori a quelle coppie che ci hanno testimoniato la grandezza
dellamore lasciandoci abbeverare alla freschezza della loro fonte che non solo
nutriva la coppia ma quanti vivevano vicino. Ma siamo anche debitori a quegli sposi che
hanno lasciato intravedere con pudore una loro difficoltà e poi ci hanno testimoniato con
la loro vita il ripartire insieme.
Sì, perché mai come oggi abbiamo bisogno di vedere che ci si può rialzare da una caduta
insieme e ripartire. Gli "sposi in Cristo" sono tutto questo, sono uomini e
donne che hanno capito come la piena realizzazione dellessere uomo e donna sta solo
nel dono totale che sanno fare di se stessi.
*Master in Scienze del matrimonio
Brani per la Lectio:
- Gli operai della vigna (Mt 20,1-16). Il Signore non si stanca di "uscire"
per cercarci, e noi?
- La porta stretta (Mt 7,12-14).
- Il servo spietato (Mt 18,23-35). Negli affetti e con laltro abbiamo una mentalità
da ragionieri?
Domande per la RdV:
- Cosa facciamo per crescere come "sposi nel Signore"?
- Il nostro amore per laltro è davvero "senza condizioni"?
- Sappiamo perdonare?