COPPIE IN CRISI… LE CAUSE INTERNE ED ESTERNE

Sempre più spesso sentiamo dire o ci si interroga su come mai tanti coniugi che sono partiti con tanto entusiasmo e certi di essere fatti l’uno per l’altro, con il passare del tempo vivono momenti di disagio tali da rendere la loro unione difficile, faticosa, insopportabile e per alcuni così gravosa da giungere alla decisione di separarsi.
Il vivere insieme, la quotidianità, l’affrontare i cambiamenti che avvengono, comporta necessariamente anche sperimentare il conflitto; il conflitto nella coppia è una realtà normale (tra virgolette) perché fa parte del processo di relazione, tutti i partner vivono situazioni di alti e bassi, di maggiore o minore sintonia. L’ importante è imparare e voler realmente gestire il conflitto, i conflitti non devono essere negati ma vanno affrontati per superarli.
I coniugi talvolta da soli non sono in grado di individuare quali sono i motivi che determinano la loro crisi perché troppo coinvolti; le cause possono essere intrinseche alla coppia oppure estrinseche, cioè scatenate dall’ esterno. Il disagio nella relazione è una situazione complessa, in quanto le cause che concorrono sono diverse e si intrecciano.
Prima di entrare nel merito delle cause e del contesto di una crisi matrimoniale è indispensabile soffermarci su alcune considerazioni. L’immagine che viene trasmessa dalla società e dai media non è di aiuto al superamento delle instabilità matrimoniali, infatti vengono proposti o modelli di coppia e famiglia irraggiungibili creando attese e aspettative che rischiano di essere frustrate o come legittime situazioni di superficialità in cui ci si possa facilmente lasciare e recedere dagli impegni presi. Credo che sia utile essere consapevoli e realisti che l’equilibrio della relazione di coppia è il frutto di un cammino che deve essere voluto e cercato ogni giorno.
Le aree di difficoltà possono essere riconducibili a: - difficoltà personali, - difficoltà nella relazione di coppia ,- difficoltà e contrasti relativi alla genitorialità, - difficoltà di relazione con l’esterno, - difficoltà legate ad eventi particolari, - difficoltà a livello socio economico, - difficoltà legate al contesto esterno alla coppia. Per lo più la crisi si manifesta quando esistono contrasti tra i due e/o quando c’è stanchezza e/o noia del rapporto routinario o quando esistono dei vuoti.
Una ragione di instabilità matrimoniale è quella di non curare a sufficienza la relazione attraverso la conoscenza reciproca. Conoscersi è un processo mai completato, è un esercizio che si articola nel riconoscere in sé, nel far conoscere e riconoscere nell’altro bisogni, emozioni, paure, radici, valori. Conoscersi e conoscere profondamente l’altro è una attenzione amorosa.
Se le coppie curano la loro relazione arrivano al dialogo profondo che crea intimità e permette di sentirsi compresi e considerati. Il buon funzionamento di una coppia è il frutto di una armoniosa intimità emotiva e sessuale. La vicinanza emotiva crea unità e permette di superare anche gli eventuali contrasti. Quando la comunicazione diventa faticosa le frustrazioni, le incomprensioni ed i litigi sono assicurati e le modalità che vengono messe in atto non sono di aiuto anzi spesso peggiorano la situazione. Nelle coppie in difficoltà predominano le interazioni negative quali ad esempio: - passare troppo superficialmente dalla lamentele alla critica e al giudicare il partner, - non accettare e non accogliere l’altro così com’è, - l’altro viene vissuto come avversario da vincere e da combattere. - non si è disponibili a mettersi in discussione ( si diventa rigidi), - pretendere il cambiamento dell’altro, - non essere capaci di perdonarsi.
Sicuramente l’argomento delle cause delle crisi di coppia è immenso e complesso, ogni coppia ha un proprio modo di vivere la loro unione,un proprio stile ; introdursi in questi aspetti di disagio deve essere fatto da tutti con molta delicatezza, rispetto e senza banalizzazioni o superficialità o generalizzazioni; i vissuti delle persone devono essere considerati rispettati e non giudicati.
Il benessere delle coppie e delle famiglie non deve essere visto ed affrontato come un aspetto che riguarda solo il nucleo, ma occorre considerare che esiste una corresponsabilità di tutti. I coniugi e le famiglie non devono essere lasciate sole, devono essere sostenute ed aiutate alla riconciliazione. La famiglia unita, armoniosa favorisce la costruzione sana della personalità dei figli, pertanto devono essere forniti supporti e sostegni che favoriscano il loro ruolo educativo per formare adulti maturi e positivi in grado di affrontare il matrimonio con responsabilità.

Rosanna Bertani, mediatrice familiare

IL PERDONO… PER DONO

La parola perdono deriva dal latino "per dono", dove quel "per" indica perfezione, per cui il perdono è il dono perfetto, completo. L’esperienza del perdono non appartiene alla logica del dovere ma della generosità: è una logica tipicamente nuziale, la logica della gratuità.
Solo chi ha un cuore grande è capace di perdonare e di chiedere perdono. Se qualche volta vi succede di litigare sappiate che chi fa il primo passo per domandare perdono è il più forte perché ha il cuore più grande!
Come possiamo imparare a perdonare?
Per prima cosa è necessario superare il sentimento del rancore che ci prende quando abbiamo subito un torto. Da punto di vista psicologico, poiché il rancore non ci fa star bene, cerchiamo delle vie per uscirne fuori.
Possiamo coltivare il desiderio di vendetta, rimuovere il problema come se non esistesse, ricercare evasioni nel lavoro, nel divertimento ma anche nell’alcool, autocolpevolizzarsi. Ma per venirne fuori serve un’altra via: sostituire lo stato d’animo negativo, il rancore, con un sentimento positivo.
Pensiamo alla coppia: se fra i due vi è stato un fatto grave, un tradimento, la vittima può coltivare uno degli atteggiamenti descritti sopra che non portano a nulla oppure sostituire la rabbia che prova con una nuova tenerezza, un nuovo affetto.
Non è una cancellazione, la sofferenza rimane ma viene rielaborata. È come il lutto, che va rielaborato fino a quando non viene accettato.
Questo significa che la coppia è chiamata a fare un cammino che porta alla guarigione dalla memoria delle offese, che non vuol dire far finta che non ci siano.
La coppia può guarire se ha il coraggio di affrontare il problema con serenità, puntualizzare le situazioni all’origine dei conflitti e farlo in modo serio, sereno, rispettandosi, ascoltandosi.
È importante che chi è stato la causa scatenante del conflitto mandi segnali positivi, di dolcezza, affetto, che senta il perdono come un dono d’amore.
Allora sarà possibile insieme ricostruire un sentimento nuovo, rinascere, ri innamorarci in maniera nuova rimotivando la nostra scelta.

mons. Carlo Rocchetta, direttore della "Casa della tenerezza" di Perugia.
Tratto da G.P. DORE notizie, 3-4/2006, p. 3-5.