Cittadinanza sociale: scelte controcorrente
Così fan tutti... agire da cristiani nella società
Nel mondo di oggi, "dei furbi più che degli onesti",
risulta evidente come la famiglia sia condizionata da influssi e modelli di vita esterni,
un po' meno il credere che essa possa (e debba) portare significativi cambiamenti ed
in-fluenzare a sua volta la società che la circonda. Di fronte a un certo degra-do della
convivenza sociale, locale e mondiale, segnato da gravi prevarica-zioni, intollerabili
ingiustizie, crescenti forme di illegalità, i cristiani non possono rimanere inerti:
essere "stranieri" o "pellegrini" nel mondo non equivale ad essere
estranei al mondo. Il loro impegno è rivolto a promuove-re una convivenza più umana,
più giusta e più solidale. Anzitutto è chiamata in causa la testimonianza personale,
ispirata a giustizia e a onestà, fatta di serietà e competenza professionale, animata da
carità e solidarietà. Occorre, poi, che i cristiani si facciano promotori di stili di
vita lontani dallo spreco, dal consumismo, dall'esasperata cura del benessere fisico, ma
anche capaci di opporsi a ciò che ai più appare come inevitabile o addirittura normale:
diffusi comportamenti clientelari, rivendicazioni di privilegi privati, locali o
corporativi, propensione all'evasione fiscale, costante ricerca di scorciatoie nella vita,
il tutto fregando le leggi e il prossimo ogni volta che è possibile, pur di averne un
vantaggio. Rispettare la legalità, per un cristiano, è un se-gno, è la risposta che
proclama l'importanza del bene comune davanti a una cultura individualista. Un mutamento
di stile di vita che non può essere im-posto ma deve essere un atto volontario, una
scelta personale e nel contem-po collettiva, perché è difficile poter resistere a lungo
in solitudine nell'im-pegno assunto. Soprattutto le famiglie hanno necessità di
aggregarsi, perché non sarà facile per i figli seguire i genitori se non vedranno la
sobrietà di questi condivisa e praticata anche da altre famiglie e da coetanei loro
amici.
IL FATTO
"Mi sono accorta che in casa di mio papà è
sparita una busta con dei soldi. Può solo essere stata la badante rumena che l'assiste,
ma non so che fare: ho paura che se l'accuso e la licenzio lei possa ven-dicarsi e la cosa
ritorcersi contro di me, che l'ho assunta in nero
"
"Mio figlio ha partecipato ieri alla corsa campestre delle
scuole me-die. Pensate che, invece di fare i dieci giri dell'isolato come tutti, si è
imboscato con due suoi compagni dietro al muretto e sono spuntati fuori al penultimo giro,
tagliando il traguardo più freschi che mai..., solo che l'insegnante li ha beccati e li
ha minacciati di sospensione! Pazienza, ma che risate in casa quando ce l'ha
raccontato!"
"L'altro ieri ho incontrato il mio commercialista e, mentre
gli ricor-davo di dichiarare il meno possibile perché le tasse sono troppo alte, mio
figlio se ne è uscito dicendo: "ma papà, tu a me dici sempre che bisogna dire la
verità
". Sono rimasto interdetto
"
"Ho sentito alla TV che un vigile urbano ha multato per
divieto di sosta l'auto della moglie. Ce ne fossero tanti come lui
"
"Leggendo sul giornale di quell'episodio di bullismo in cui
un bran-co di ragazzini hanno distrutto delle aule scolastiche, sono rimasta sconcertata
dalla reazione dei loro genitori: alcuni li hanno difesi mini-mizzando l'accaduto, altri
hanno dato la colpa agli insegnanti troppo severi, solo un papà ha ammesso che la colpa
poteva anche essere sua per non avergliele sempre date tutte vinte".
OLTRE IL FATTO
Ci interroghiamo: (domande per la riflessione personale, di coppia e in gruppo):
Quali sensazioni (positive o negative) suscita in me
l'immagine della fotografia riportata sotto al titolo di questa scheda? Quali sono oggi i
modelli di vita dominanti? Quanto mi sento influenzato da essi?
Provo a mettermi nei panni di qualcuno dei protagonisti dei
fatti so-pra esposti: come avrei reagito io, al loro posto?
Ci sono regole chiaramente definite e concordate, nella nostra
fa-miglia? Quali fatichiamo a far rispettare? e chi di noi, di solito, le fa rispettare?
cosa ne penso delle "scorciatoie" nella vita?
Quale posto occupa l'interesse per la collettività, per il bene
comu-ne, nell'indirizzo delle mie scelte quotidiane, dei miei atteggiamenti, nelle mie
prese di posizione sui temi sociali?
CONFRONTO CON LA PAROLA DI DIO
Sottomissione ai poteri civili
Fratelli, ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è
autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone
all'au-torità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si
attireranno addosso la condanna. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il
tributo, il tri-buto; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il
rispetto il rispetto. Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore
vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti il precetto: Non
commettere adul-terio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro
comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore
non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. Questo voi
farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra
salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno
è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze,
non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore
Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri.
(Romani 13,1-2.7-14)
Non conformarsi alla mentalità del mondo
Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come
sacrificio vi-vente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non
conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra
mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e
perfetto.
(Romani 12,1-2)
Parabola del grano di senapa e del lievito
In quel tempo Gesù espose alla folla una parabola: "Il regno dei cieli si
può parago-nare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo.
Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli
altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano
fra i suoi ra-mi". Un'altra parabola disse loro: "Il regno dei cieli si può
paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché
tutta si fermenti".
(Matteo 13,31-33)
Rendere ragione della propria speranza
Carissimi, chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? E se anche
doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi
turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a
chiun-que vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con
dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla
male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in
Cristo.
(1Pietro 3,13-16)
Protagonisti nella "città delluomo"
È compito e dovere di ogni credente partecipare alla costruzione del mondo e
impegnarsi a far crescere la "città delluomo", perché possa realizzarsi
secondo il progetto di Dio. A questa città la Chiesa deve guardare con fiducia e con simpatia. Il cristiano,
cittadino responsabile a pieno titolo, sente quindi lurgenza della formazione di una coscienza critica che gli consenta di essere
protagonista, partecipe nella costruzione della comunità non da suddito, ma alla pari,
con un dono in più da offrire agli altri.
(Diocesi di Cuneo, Libro sinodale, 295 e 308)
I cristiani, anima del mondo
I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere
dagli altri uomini. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si
differenzia, né conducono un genere di vita speciale. Vivendo in città greche e barbare,
come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel
resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono
nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono
distaccati come stranieri. Ogni terra straniera è la loro patria, e ogni patria è terra
straniera. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle
leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. A dirla in breve, come è l'anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani.
Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare.
(dalla "Lettera a Diogneto,V e VI)
La famiglia è la cellula della società
La famiglia possiede vincoli vitali e organici con la società, perché ne costituisce il fondamento e l'alimento continuo mediante il suo compito di servizio alla vita:
dalla famiglia infatti nascono i cittadini e nella famiglia essi trovano la prima scuola
di quelle virtù sociali, che sono l'anima della vita e dello sviluppo della società
stessa. Così in forza della sua natura e vocazione, lungi dal rinchiudersi in se stessa,
la famiglia si apre alle altre famiglie e alla società, assumendo il suo compito sociale.
(Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, 42)
Profeti di un futuro che non ci appartiene
Ogni tanto ci aiuta il fare un passo indietro e vedere da lontano. Il Regno non è solo oltre i nostri sforzi, è anche
oltre le nostre visioni. Nella nostra vita riusciamo a
compiere solo una piccola parte di quella
meravigliosa impresa che è l'opera di Dio. Niente di ciò
che noi facciamo è completo. Noi piantiamo semi che un giorno nasceranno. Noi innaffiamo
semi già piantati, sapendo che altri li custodiranno. Mettiamo le basi di qualcosa che si
svilupperà. Mettiamo il lievito che moltiplicherà le nostre capacità. Non possiamo fare
tutto, però dà un senso di liberazione l'iniziarlo. Ci dà la forza di fare qualcosa e
di farlo bene. Può darsi che mai vedremo il suo compimento, ma questa è la differenza tra il capomastro e il manovale. Siamo manovali, non
capomastri, servitori, non messia. Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene.
(Oscar Arnulfo Romero, Profeti di un futuro non nostro)
DALLA PAROLA ALLA VITA
La Parola di Dio proposta come interpella la mia fede e
la nostra responsabilità educativa di "genitori cristiani" riguardo alle
ingiusti-zie piccole e grandi che vediamo intorno a noi ogni giorno?
Quale rapporto tra la "morale comune" e la
"nostra" impostazione morale? Abbiamo disparità di ruoli educativi nella nostra
coppia?
Ci è mai capitato di "lasciar correre" qualche
episodio di ingiustizia per paura o perché ciò risultava essere più
"funzionale" alla nostra tranquillità quotidiana? Che impatto educativo ne è
venuto fuori?
Ho mai pensato che essere un buon cristiano significa essere un
buon medico, insegnante, idraulico, operaio, casalinga
cioè uno che fa bene il
proprio lavoro, come dono e servizio all'uomo?
IL NOSTRO IMPEGNO
Alcune proposte concrete:
Riflettiamo sulle nostre "quotidiane
ingiustizie", ma non
su quelle che subiamo, quanto su quelle che operiamo: facciamo un elenco delle illegalità che solitamente commettiamo e sulle quali "chiudiamo
un occhio"
Proponiamo alla comunità parrocchiale
alcuni incontri di formazione sul tema della legalità, tramite lassociazione
"Libera" (fondata da don Ciotti) o un cineforum (film consigliati: "Il
giudice ragazzino", "Il portaborse"
).
Informiamoci riguardo alle utili
associazioni che:
tutelano i diritti (dei malati, dei consumatori, degli utenti e dei risparmiatori);
che raccolgono e rendono pubblici i disagi e le sofferenze inutili subite a causa
del cattivo funzionamento di sanità, giustizia, istruzione, trasporti;
verificano e controllano strutture, programmi e lavori, per individuare violazioni,
orientare priorità, prevenire sprechi e salvaguardare lambiente;
valutano qualità e sicurezza dei servizi fondamentali, creandone di nuovi a
sostegno dei soggetti deboli e svantaggiati.
Questa pagina riprende il contenuto di una delle sei schede per le
famiglie e i gruppi realizzate questanno dalle diocesi di Cuneo e Fossano sul tema:
Una grande famiglia e due case: Chiesa e Mondo. Cittadinanza ecclesiale, sociale e
mondiale.
Il sussidio può essere richiesto allUfficio Famiglia di Cuneo, 0171 649328, e-mail:
ufficiofamiglia@diocesicuneo.it.