"Nella notte tra il 12 e il 13 aprile 1997 sono alla
guida dellautovettura di famiglia, una monovolume comprata da appena un mese, sto
percorrendo lautostrada Milano Genova, é buio, Marco, mio marito, assopito
sul sedile anteriore affianco a me, cinque dei miei sei ragazzini sui sedili posteriori
tranquillamente addormentati, ma, mentre sto percorrendo il viadotto Piani, un colpo di
sonno mi fa perdere il controllo della guida.
Un urlo di Marco mi
sveglia, rumore di carrozzeria che sfrega contro il metallo della barriera di sicurezza, i
fanali dellautomobile impazzita illuminano a sprazzi lautostrada, giriamo su
noi stessi vorticosamente; facendo perno contro il guard-rail con la parte posteriore
dellauto ci solleviamo e crediamo di volare giù, ma poi ricadiamo pesantemente
sulla strada, riprendiamo a carambolare e infine ci fermiamo sulla corsia
demergenza. Ci contiamo, manca Marcella, la mia figlia di 8 anni: sullasfalto
non cè, capiamo che è stata sbalzata dallauto ed è probabilmente là,
ventotto metri più sotto.
Poliziotti, vigili del fuoco, personale della Croce Rossa e automobilisti di passaggio
scendono a cercarla senza trovarla e allora, dopo circa trenta minuti, dico a voce alta:
"Se la troviamo vado a Lourdes" e dopo alcuni minuti in piedi, nel buio, sola,
con il mio bimbo di pochi mesi in braccio, alzo lo sguardo al cielo e urlo: "Ok, ci
vado a piedi!". "Signora, veloce, salga sullambulanza, il dott. Cremonesi
ha trovato Marcella, e noi dobbiamo arrivare al Pronto Soccorso prima che arrivi
lei". Infatti altri figli hanno riportato ferite e contusioni e necessitano di cure.
Marcella è molto grave e quando si riprende, lentamente, dal coma scopriamo che è viva,
ma non camminerà mai più. Lei, piccola atleta, iperattiva, è ora costretta a vivere su
una sedia a rotelle, con una tetraparesi che le limita i movimenti sia delle gambe che
delle braccia.
Iniziamo così, tutti insieme, il cammino dellaccettazione della disabilità. Non
facile, lento, complicato anche dai limiti e dagli ostacoli che la società pone."
Un viaggio a piedi lungo oltre 1500 chilometri da Sarzana (SP) a Colle du Somport (F),
nei pressi di Lourdes, in oltre sessanta tappe per parlare di come la disabilità possa
non diventare handicap grazie allo sport e all'arte: è questo, in pochissime parole
"Il cammino di Marcella".
Anna Maria Rastello, madre di Marcella disabile a causa di un incidente, è partita il 26
febbraio 2011, con lo zaino in spalla ed un bel progetto da realizzare, ed è arrivata a
Lourdes il 9 maggio, attraverso un cammino ricco di incontri, paesaggi ed emozioni. Il
libro è il diario di viaggio del "Cammino di Marcella".
Il
libro di questa esperienza
Il trailer del documentario su questa
esperienza
Il sito che parla di questa
esperienza