Testimoni del fallimento
A volte ci si addormenta e ci si sveglia con lo stesso pensiero, parole che incontrano nei sogni vie abitate dallo Spirito.
Siamo ormai a Pasqua e nei nostri cuori la resurrezione occupa tutti gli spazi lasciati vuoti dalla corsa quotidiana: figli, lavoro, funzioni, parenti …
Immaginavamo come dovessero sentirsi gli amici più cari a Gesù in questi giorni: sono, per dirla con molta generosità, testimoni di un fallimento. Hanno lasciato tutto, hanno seguito il maestro, abbandonato le loro case e ora alcuni tentano di essergli vicino nell'impossibile: il fallimento.
Pietro ci tenta, gli altri nemmeno si fanno vedere. Tutto sembra giunto alla fine: parole, miracoli, sguardi, gesti si schiantano ai piedi del Golgota, di fronte ad una croce, segno di uno scandalo chiaro ormai a tutti. Chiuso per Fallimento, questo doveva essere il cartello nei luoghi che avevano visto l'ultima cena.
A volte il cartello lo troviamo anche fuori delle nostre case, sui muri scalcinati testimoni ignari magari di veri e propri drammi. Non c'è più niente da fare, da tentare; chi ne è protagonista, l'Amore quello che ci siamo giurati per sempre nel giorno delle nozze, sognato chissà quante volte da ogni uomo e donna, lascia spesso il campo a odi e rancori, se non a violenze.
Chiuso per fallimento.
Ogni volta che pensiamo ad amici e sappiamo dell'aridità che sta attraversando il loro amore, ci viene da pensare così.
Siamo testimoni di un fallimento.
Ma non potevano dire a Gesù, che se seguitava così, lo avrebbero eliminato; eppure i suoi amici non possono che essere lì, impotenti.
Perchè la risurrezione non è nelle nostre forze, nel nostro amore, nel nostro perdono...
Solo passando dal fallimento, dalla morte, dalle bassezze che sono di ogni uomo, possiamo capire la forza della resurrezione e chiedere che il cartello, come la pietra del sepolcro, venga tolto. Solo Lui ne ha la forza.
L'alzarsi all'alba, nella mattina di ogni pasqua quotidiana, ci colga capaci di vedere i segni del risorto, come le donne quel mattino e come loro gridare con la nostra vita, che Lui non ci abbandona. Mai. Soprattutto nei nostri fallimenti.
Buona Pasqua di resurrezione,
Antonella, Renato, Anna, Giorgia, Giordano e Tobia.